RIPARTIRE con FIDUCIA

In queste settimane sono riprese tante attività, prima fra tutte la scuola. La pandemia preoccupa ancora ma ci sono notizie incoraggianti che ci indicano molto bassi i ricoveri in ospedale; è necessario comunque essere prudenti e rispettare le norme sanitarie in vigore.

Un po’ alla volta ci stiamo abituando a conviverecon questa situazione imparando ad averefiducia nelle possibilità che ci sono state offertedalla ricerca scientifica e dalle indicazionisanitarie.

Sono quasi due anni che la paura e il disagiodella pandemia accompagnano le nostregiornate e anche la nostra comunità si è un po’“sfilacciata” a causa del distanziamento,delle chiusure, dell’impossibilità di incontrarci secondo le modalità normali a cuieravamo abituati. Le attività formative in questimesi si sono ridotte e in certi momenti, anche,bloccate: solo la celebrazione eucaristica alladomenica, ci ha dato la possibilità di incontrarcie pregare insieme.

Vorrei invitarvi a vivere questo tempo come un’occasione per RIPARTIRE in tantedimensioni della nostra vita. Ripartire confiducia, coraggio e la capacità di guardare oltrenoi stessi. Coltiviamo, infatti, la speranza che ilSignore ci guida anche nelle difficoltà eincertezze.

Il nostro vescovo Claudio invita tutta la diocesi aguardare alla figura biblica di Abramo perlascarci ispirare dalla sua vicenda di vita e difede: è chiamato a partire per un paesesconosciuto sapendo che Dio lo accompagna.

Il suo atteggiamento è quello dell’ascolto con ladisponibilità a lasciarsi provocare dalle nuovesituazioni che incontra lungo il cammino.Procede nell’incertezza ma rinnova sempre lapropria fiducia che Dio è al suo fianco. Perquesto viene chiamato “padre” nella fede.In questo ripartire insieme come comunità dicredenti ci lasciamo guidare da un verbo cheesprime un atteggiamento che ha lo scopo diricostruire la comunità delle persone e lacomunione tra noi: PARTECIPARE.

Partecipare significa sentirsi parte di qualcosadi più grande, oltre noi stessi; è riconoscere checiascuno può offrire la sua disponibilità per ilbene di tutti. Il contrario è chiudersi, tenersilontani, evitare di mettersi insieme,concentrare lo sguardo su se stessi e nonallargarlo agli altri.

In questo tempo ci vengono offerte variepossibilità per vivere questo PARTECIPARE .

  1. Prima di tutto siamo chiamati a PARTECIPARE all’esperienza del SINODO DIOCESANO che prende avvio in questo mese di ottobre.Il SINODO DIOCESANO invita tutti ad offrire il proprio contributo di idee, riflessioni e proposte per “immaginare” il nostro essere cristiani nel futuro.Il Sinodo inizia con un grande momento di ASCOLTO dove tutti sono coinvolti. Ognuno può partecipare agli SPAZI DI DIALOGO, momenti in cui gruppi di 10/15 persone si incontrano in luoghi ampi e con il dovuto distanziamento per condividere le riflessioni sul tempo che stiamo vivendo e offrire suggerimenti utili per la vita della nostra comunità e della chiesa diocesana.Così spiega il vescovo il senso del Sinodo diocesano: Il nostro contesto sociale e culturale ci mette davanti molti “perché”. La nostra realtà non è più statica e lineare, non procede più in modo prevedibile, schematico. Alcune domande profonde ci scuotono: Perché credere oggi? Ha ancora senso annunciare il Vangelo? E chi lo deve fare? Come la parrocchia deve cambiare? Il sinodo è un cammino per raccogliere l’opinione di quante più persone possibili che, in ascolto del Vangelo, potranno elaborare indicazioni per un cambiamento della nostra Chiesa diocesana.Vi invito ad iscrivervi agli SPAZI DI DIALOGO attraverso il modulo AZZURRO che trovate in fondo alla chiesa. Saranno proposti 3-4 incontri distribuiti tra ottobre e gennaio prossimi.
    Chi si iscrive poi verrà contatto per ricevere le indicazioni per il primo incontro.Questi spazi saranno guidati da un coordinatore che guiderà il dialogo e raccoglierà le riflessioni emerse in gruppo per comunicarle alla diocesi.

    Partecipa anche tu a questa proposta del SINODO DIOCESANO.

  2. Un altro modo di Partecipare lo si può attivare vivendo intensamente uno dei momenti forti in cui la nostra comunità continua a ritrovarsi: la CELEBRAZIONE EUCARISTIACA alla domenica.
    In questi mesi l’abbiamo vissuta tenendo le distanze e forse perdendo un po’ del senso comunitario che la liturgia ci chiede di vivere. In più si sono interrotti alcuni servizi che rendono ricca e bella la celebrazione.Nei prossimi mesi vogliamo riattivare una serie di servizi e ministeri che ci aiutano a rendere la celebrazione vero incontro con il Signore e momento di comunione tra noi.
    Il servizio dei lettori, degli animatori del canto, del coro, di coloro che distribuiscono la comunione sia in chiesa che ai malati, i chierichetti, coloro che si occupano dell’accoglienza e poi della preparazione della chiesa.
    Tutti compiti preziosi che possono rendere ricca la celebrazione e manifestano visibilmente che l’Eucaristia non è il prete che dice Messa ma il prete che presiede una comunità che celebra l’amore del Signore e trova forza dell’incontro con Lui.
    Invitiamo tante persone a rendersi disponibili per questi servizi dando la propria disponibilità. Per l’animazione della liturgia domenicale e per altri servizi di cui è necessario il contributo di tutti: distribuzione degli alimenti alle famiglie bisognose nell’Emporio della Caritas, servizi per la vita e le attività del Patronato, persone a servizio della formazione dei ragazzi nella catechesi, disponibilità per tenere aperto il Duomo durante il giorno sia per la preghiera sia per le visite turistiche.
    E altri servizi ancora…Ripartire e partecipare…
    Partecipare per ripartire…Iniziamo fiduciosi questo cammino riscoprendoci comunità che cammina con la fiducia nel Signore e la capacità di fare strada insieme.
    Buon cammino!

Don Franco Rimano, il parroco