Direttore del patronato negli anni settanta per alcuni anni e iniziatore del Morini Pedrina a favore della disabilità.


don Giuseppe Maniero
Legnaro (PD), 03.03.1937 –
Padova, 15.01.2025
A fine novembre scorso don Giuseppe era stato ricoverato per una grave broncopolmonite con affaticamento cardiaco e nel mese di dicembre le condizioni generali apparivano instabili. Negli ultimi giorni una certa ripresa stava rendendo possibile il trasferimento all’Opera della Provvidenza, quando un’improvvisa crisi respiratoria ha messo fine ai giorni di don Giuseppe, nella serata di mercoledì 15 gennaio.
Don Giuseppe, figlio di Pasquale e di Elisa Tonello, nasce a Legnaro il 3 marzo 1937 e viene ordinato presbitero il 9 luglio 1961. Per lui inizia un percorso di ministero che, accanto a compiti più ordinari, sarebbe stato caratterizzato da una grande attenzione ai bisogni delle persone. Subito voluto come vicerettore aggiunto del Seminario maggiore, nell’autunno 1964 è adiutore presso il Comitato pro  rigendo Seminario Minore.
Dal 1965 e fino al settembre 1974 don Giuseppe è cooperatore al Duomo di Este. Contribuisce con altri ad aprire nel 1972 la Scuola laboratorio Morini Pedrina, «come espressione concreta di solidarietà con i giovani più abbandonati e più poveri (perché derubati) di dignità umana e come segno di genuina fraternità cristiana. Ha come scopo recuperare alla fiducia in se stessi, all’autonomia, alla socialità, all’istruzione, alla professione i ragazzi e le ragazze che dopo il quattordicesimo anno di età si trovano in particolari difficoltà psico-fisiche e incapaci di inserirsi, attraverso i canali normali, nell’ambiente della scuola e del lavoro. I due mezzi terapeutici più importanti per il recupero rimangono sempre l’amicizia ed il lavoro» (Este, 15.09.1974.

Nel 1987 sarebbe nata l’Opera Pia Morini Pedrina-Pelà Tono).
Dal settembre 1974 e fino al settembre 1977 don Giuseppe è parroco di Campagnola.
Vicedirettore dell’Opera della Provvidenza dal 1977 al 1981, avvia percorsi di volontari all’interno della struttura, coinvolgendo e convincendo l’allora direttore mons. Francesco Frasson. Quando a partire dal LEGGI TUTTO