Realizzato tra il 1717 e il 1747 con le offerte e le donazioni raccolte dalla Fraglia dei Calzolai di Este che già dal 1443 conservavano il privilegio di possedere nell’antico Duomo un proprio altare dedicato a santa Lucia, loro patrona. Fino alla fine dell’ottocento l’altare venne mantenuto dalla Compagnia dei calzolai estensi.

La pala raffigura Santa Lucia, martire a Siracusa nel 304. E’ un dipinto attribuito a Nicola Grassi (1687-1748), friulano: venne dipinta probabilmente tra l 1740 e il 1747.

La martire è raffigurata con un vestito azzurro e un mantello rosso che le fa da sfondo a rappresentare l’evento del martirio. Lucia sta ricevendo da un angelo la palma del martirio e i gigli della verginità: tiene in mano un coltello che ricorda la sua morte violenta e su un vassoio appoggiato ad una roccia sono rappresentati gli occhi. Una leggenda medievale, infatti, racconta che tra i vari tormenti del martirio, le sarebbero stati strappati gli occhi che lei poi si sarebbe rimessi. I Calzolai l’avevano scelta come patrona perché dalla vista dipendeva il loro stesso lavoro.

Sulle pareti laterali sono esposte due tele: a sinistra una tela quadrata con Giobbe deriso dalla moglie opera di Antonio Zanchi dipinta all’inizio del settecento. A destra una pala d’altare che raffigura Cristo Risorto con i santi Giovanni Battista, Giacomo apostolo e Francesco d’Assisi: fu commissionata da un nobile veneziano Francesco Querini.